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"Avere memoria di qualcosa significa anche averne cura, quindi non cancellare, non buttare via, non sprecare. La memoria locale va preservata per mantenere qualcosa di più grande, ovvero la ricchezza della diversità". Per farlo, per capire di più ciò che il piemonte è oggi, Carlo Petrini dà il suo contributo con "Storie di Piemonte". Il volume racconta vite di persone e personaggi più o meno noti - che hanno contribuito a rendere il territorio com'è. Macellai, viticoltori, pastori, farmacisti, artigiani e maestri di tutti i tipi: microstorie piemontesi, viste con l'occhio unico del fondatore di Slow Food. Un esercizio di memoria locale e un insolito itinerario in giro per il Piemonte.